Motivazione
e comunicazione sono state sicuramente le parole guida nelle due giornate del Corso
di formazione regionale svoltosi a Bardonecchia dal 24 al 25 giugno con il
coinvolgimento di più di 80 partecipanti di tutte le realtà associative
regionali. A queste parole si deve però aggiungere anche lo spirito di gruppo
che ha permeato le due giornate e ne ha segnato gli esiti.
Dopo
una breve introduzione di Giorgio Groppo, che ha ricordato il senso della
scelta dell’AVIS Regionale di organizzare interventi di formazione e chiamato Franco
Filiberti a coordinare gli interventi, si è entrati subito nel vivo dei lavori.
L’intervento
di Sandro Crestani “Fare, fare il bene e farlo sapere: l’arte di comunicare il
bene è la gestione dei periodici associativi” è partito dall’esplorare i
principi e i processi di comunicazione, focalizzandone gli elementi chiave di
scopo e rapporto con gli interlocutori; in particolare, risulta fondamentale la
capacità di interessare e coinvolgere il pubblico. Sotto questi punti di vista,
un carotaggio sugli aspetti qualificanti della stampa associativa ha posto in
evidenza gli elementi di condivisione, ma anche i limiti che questi strumenti
oggi mostrano. Limiti confermati anche nella relazione di Carla Gatti,
responsabile Ufficio Stampa dell’Assessorato Regionale della Sanità, titolata “Comunicare
il bene attraverso i social network”. Gatti ha rimarcato come la comunicazione
attraverso i social network possa divenire uno strumento strategico, purché
curata e gestita con attenzione. Da questo punto di vista ha portato
l’esperienza vissuta personalmente nell’Assessorato alla Sanità. Gatti ha poi
confermato l’importanza, già evidenziata da Crestani, dei comunicati stampa.
La
comunicazione e le sue regole è stata anche al centro dell’intervento di Paola
Isaia che, con il titolo “La comunicazione interpersonale e la gestione dei
rapporti associativi” ha portato l’attenzione soprattutto ai meccanismi interni
di coesione e condivisione. Ciascun dirigente avisino deve di “farsi carico”
della comunicazione per evitare incomprensioni e mancanza di riscontri.
Fondamentale, a questo scopo è la capacità di ascolto.
A
dimostrazione delle capacità concrete di comunicazione verso l’esterno, il
racconto dell’esperienza di propaganda scolastica portata da Giusy Famiglietti
dell’AVIS di Ivrea, con un vero e proprio percorso di accompagnamento dei
ragazzi alla donazione è stata una degna chiusura della mattinata.
Nel
pomeriggio, con l’intervento di Laura Fattori “La motivazione: come creare il
desiderio di partecipazione nei donatori” si è passati ad esplorare l’universo
motivazionale, partendo dal chiedere agli stessi partecipanti quali fossero
state le proprie motivazioni per divenire donatori e inquadrando poi
l’esperienza personale nel modello della scala dei bisogni di Maslow. Le
motivazioni per gli avisini si possono trovare nei livelli elevati della
piramide: appartenenza, stima e autorealizzazione.
Come
già negli anni precedenti, anche quest’anno la dott.ssa Rosa Chianese, Responsabile
CRCC del Piemonte, non ha mancato di portare il proprio contributo al corso di
formazione. Nel suo intervento “ Il Progetto Regionale relativo al Disciplinare
C della convenzione con le Associazioni e Federazioni di Donatori Volontari di
sangue” Chianese ha illustrato i contenuti e le condizioni che potrebbero
consentire all’AVIS, di poter fruire delle quote aggiuntive di rimborso sulle
donazioni rispetto alle tariffe già fissate a livello nazionale.
Sostanzialmente, saranno criieri di qualità sia di programmazione che nella
realizzazione della raccolta a poter consentire di far scattare la premialità
di progetto. E’ certamente un impegno non facile quello che verrà chiesto alle
AVIS a tutti i livelli, ma il contesto della sanità non consente
improvvisazioni o estemporaneità.
Il
Presidente Regionale Giorgio Groppo ha ampliato ulteriormente il quadro offerto
da Rosa Chianese illustrando “La legge di riordino del Terzo Settore e i Dec
reti attuativi”. Senza entrare nel dettaglio dei decreti, Groppo ha dovuto
rimarcare il quadro sostanzialemte ancora in divenire dell’attuazione della
legge di riforma, con ancora 4 decreti in approvazione e 32 circolari
applicative da emettere. Se pertanto la legge presenta alcuni principi
positivi, la sua applicazione rischia di produrre non poche difficoltà, a
partire dalla riduzione delle risorse per i Centri Servizio del Volontariato, e
l’affermarsi di una visione del 3° settore centrata sull’attività delle grandi
associazioni. Giorgio Dulio ha completato l’illustrazione dei contenuti della
riforma e dei decreti finora emessi concentrandosi su alcuni punti di specifica
rilevanxza per l’attività delle Comunali, quali ad esempio la confermata
incompatibilità dello svolgimento di attività retribuite dall’associazione con
il ruolo di associato e la necessità di documentare puntualmente tutte le
attività economiche e i rimborsi praticati a favore di attivisti e associati.
La
serata del sabato ha visto un ulteriore momento di condivisione e spirito di
gruppo. In questo caso, sono state le capacità di “comunicazione canora” ad
essere messe alla prova in una sessione di karaoke che, pur con qualche
difficoltà tecnica, ha saputo coinvolgere e divertire fino alla tarda serata.
La mattinata di domenica è stata impegnata a sviluppare il confronto e la
riflessioni dei partecipanti sui temi oggetto delle relazioni del giorno
precedente. I partecipanti si sono suddivisi in 3 gruppi di lavoro dedicati a comunicazione associativa, motivazione alla donazione e analisi di situazioni concrete derivanti dai decreti attuativi della Legge di riforma. Dai contributi individuali alla discussione ciascun gruppo ha tratto una sintesi finale, riportata poi a una nuova sessione plenaria che ha visto anche momenti di abbraccio e di ulteriore approfondimento. Lo spirito positivo e fattivo delle giornate è stato fatto proprio da Giorgio Groppo che ha quindi richiesto che spunti e proposte emerse dai gruppi di lavoro vengano fatti oggetto di ulteriori sessioni di lavoro dopo la pausa estiva per produrre un vero e proprio piano di azioni da portare avanti nel corso del mandato appena avviato sotto la guida del rinnovato ufficio di Presidenza dell’AVIS regionale.
Al di là di ciò che ciascun partecipante ha potuto ricavare individualmente, il risultato più importante di queste due giornate è quindi proprio quello di una maggiore coesione fra tutte le AVIS del Piemonte e di uno spirito di gruppo che potrà e dovrà svilupparsi ulteriormente. La motivazione a fare bene il bene davvero non manca!
Sandro
Crestani