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domenica 25 giugno 2017
Domenica 28 maggio - La nostra gita... Come è andata...
Si parte. Freschi e motivati gli
ottanta baldi partecipanti alla gita si lanciano verso la prima tappa: Il monastero
della Certosa. Situato nelle campagne a nord di Pavia e circondato da campi
coltivati e corsi d’acqua, voluto da Gian Galeazzo Visconti e la
seconda moglie Caterina.
All'arrivo ci accolgono un mercatino antistante l’entrata e la bellissima
facciata della chiesa in marmi bianchi raffiguranti regnanti del
passato, figure del nuovo e antico testamento, ad opera di Antonio Amadeo
e di Cristoforo Mantegazza. Un tintinnare di chiavi, il cigolio dei cardine,
dietro di noi, si chiude il cancello che separa la navata dal transetto che
custodisce i monumenti funebri dei due principali mecenati della Certosa
Due dei monaci cistercensi residenti nel monastero ci fanno
da guida . Il primo, molto austero e rigoroso, il secondo decisamente più
simpatico e sintetico nelle spiegazioni ci accompagnano nella visita. I clik
delle macchine fotografiche si sprecano, anche dove sarebbe proibito. Il secondo
accompagnatore chiude un occhio e lascia fare.
L’interno della chiesa in stile gotico è affrescato dall’artista
Ambrogio Da Fossano detto il Bergognone che dipinse anche diverse pale lì
contenute tra le quali la crocifissione di Gesù e
S. Ambrogio.
Qui si trova anche il suggestivo sepolcro vuoto di Ludovico
il Moro e sua moglie Beatrice D’Este eseguito da Cristoforo Solari e, il
monumento funebre in marmo di Gian Galeazzo Visconti scolpito da Gian
Cristoforo Romano. Due opere veramente stupende
C’è anche uno splendido coro ligneo che comprende 42 sedili
finemente scolpiti nel legno sempre dal Bergognone.
Ci è stato mostrato anche un chiostro piccolo ed uno grande
con attinenti le celle dei frati.
La Certosa ha al suo interno anche una rivendita di alimenti
naturali, caramelle, tisane, amari prodotti dai frati.
Ancora incantati dalla bellezza e dalla solennità della Certosa,
pranziamo (con qualche problema oganizzativo, ma questa è un'altra
storia) e partiamo per Milano verso la visita al duomo.
Fantastico. Un’occasione unica per condividere il caos dell’arrivo
del giro d’Italia. Abbiamo toppato. Non abbiamo pensato di verificare gli
eventi in corso e le possibili criticità della giornata a Milano. Ne noi ne l’agenzia
di viaggio abbiamo pensato di farlo. Ce ne scusiamo con i partecipanti della gita
che sono rimasti scottati dall’inconveniente. Ce ne dispiace.
Per l’intera giornata, Milano è teatro della ventunesima e ultima
tappa del Giro d’Italia 2017: una grande festa rosa che però, come da
tradizione per questo tipo di manifestazioni sportive, vuol dire anche strade
chiuse e divieti.
Messi alle strette, diamo
il “liberi tutti” … e via per le strade caotiche e roventi di Milano. Molti
rimangono vicini nelle tranquille vie del Castello Sforzesco. Altri si
incamminano verso il duomo senza raggiungerlo (per il caos e il gran caldo).
Gli intrepidi osano e si tuffano nel bagno di folla della gran piazza. Il Duomo
verrà espugnato da pochi e visitato per la parte delle navate,
A sera si riparte, stremati e accaldati.
Tutti felici comunque per la bella giornata passata insieme.
Alla prossima
Alla prossima
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